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L'Olocausto: i 15 milioni di morti, non sono solo ebrei

Siamo a metà del XX secolo; è in attività il reggimento nazista in Germania. Avviene il cosiddetto Olocausto: forse molti non sanno il significato preciso di questa parola, ma sicuramente ci riporta in un'epoca di massacri e persecuzioni. I diretti interessati in questo caso sono gli ebrei, popolo sempre perseguitato. Tutto è iniziato nel 1933 con l'ascesa al potere di Adolf Hitler: il suo odio profondo verso il popolo ebreo, lo portò a compiere uno dei più grandi genocidi di tutta la storia.

Sono stati uccisi circa 15 milioni di persone fra cui 6 milioni di ebrei. Il motivo per cui è avvenuto questo sterminio è il suo desiderio di creare una razza pura, senza la presenza di coloro che lui chiama “indesiderabili”. IL termine Olocausto deriva dal greco e significa letteralmente “bruciato interamente”; fu poi sostituito dal termine Shoah visto che il genocidio interessava soprattutto gli ebrei. Il metodo adottato dai nazisti era quello di deportare i diretti interessati in alcuni campi chiamati campi di concentramento e di sterminio. Alcune di queste zone, che avevano solo lo scopo di imprigionare e uccidere coloro che non erano considerati puri, sono ancora visibili. In Italia è presente uno dei maggiori campi di sterminio: la cosiddetta Risiera di San Sabba, all'interno della città di Trieste. Alcuni fra i campi di concentramento e sterminio più conosciuti sono quello di Auschwitz e di Mauthausen.

All'interno di questi campi venivano assegnati agli ebrei lavori massacranti e, spesso, venivano uccisi con il gas. Al contrario di quello che molti pensano, nono c'erano solo ebrei ma anche Rom( i cosiddetti zingari), omosessuali, malati di mente, pentecostali, testimoni di Geova, comunisti, polacchi e altre popolazioni slave erano presenti in queste zone per poi essere sterminati. Il numero di vittime contate si aggira circa intorno ai 15 milioni. Un incubo, durato per più di 10 anni, fino al 1945 quando le truppe sovietiche hanno liberato gli ebrei dal campo di concentramento di Auschwitz. Precisamente il 27 gennaio, giorno in cui ancora oggi si celebrano le vittime dell'Olocausto o, più precisamente, della Shoah.

FONTI: WIKIPEDIA

GIULIO FERRETTI

MIRKO ERCOLI

MELANIE SENSI

VANIA SCIO


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