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Shale oil: un nuovo metodo di estrazione dei gas

E' un nuovo metodo che permette di produrre gas e petrolio dalle rocce del terreno. Converte la materia organica delle rocce in petrolio mediante i processi di pirolisi, idrogenazione o dissoluzione termica (link). Consiste nel produrre una forte fonte di calore in assenza di ossigeno: così facendo vengono rotti i legami chimici creando nuove molecole. Le rocce da "trasformare" vengono minate e frantumate per poi portarle in un apposito impianto. Questi impianti sono dotati di un oggetto in vetro chiamato "storta": è un contenitore sferico con un lungo collo piegato verso il basso. Il liquido da distillare viene sistemato nel contenitore e scaldato. Il collo agisce da condensatore, permettendo ai vapori di condensare e fluire, lungo il collo stesso, in un contenitore posizionato ad un livello inferiore. Alcune industrie però preferiscono fare ciò direttamente sul posto.

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Un problema che è sempre sorto fin dalla nascita di questo metodo è stato il rapporto tra l'energia prodotta dall'olio di scisto e l'energia usata nella sua estrazione e trasformazione. Spesso le industrie producono piu energia di quella che riusciranno a produrre e questo potrebbe rivelarsi un problema abbastanza serio. Un altro problema che sorge utilizzanzo questo metodo è il rischio di assestamenti del terreno e smontamenti. Le rocce minate vengono a creare un vuoto nel terreno il quale, per "colmare questo vuoto" crea potenti scosse sismiche. L'utilizzo di questo materiale, fin dalla seconda guerra mondiale, è stato a scopo di riscaldamento delle abitazioni e di carburante per mezzi marini. Le maggiori riserve di olio di scisto si trovano negli Stati Uniti che sono anche i maggiori produttori mondiali.

FONTI: WIKIPEDIA

GIULIO FERRETTI

MIRKO ERCOLI

MELANIE SENSI

VANIA SCIO


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