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Dipendenza al gioco: Italia in aumento

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La dipendenza al gioco in Italia sta diventando un vero e proprio problema, è il momento che si trovi una soluzione. In Italia il diritto alla cura della ludopatia è stato riconosciuto solo nel 2012, ma nel frattempo i dipendenti al gioco aumentano sempre di più. Giovani e donne, soprattutto, stanno crescendo notevolmente, rispetto a un 20% di dieci anni fa, costituiscono quasi un 50%. In Italia l'azzardo è ancora vietato, tranne che nei quattro casinò autorizzati, ma ciò che accade nei bar, nei tabacchi e nelle varie sale giochi sparse in tutto il paese non può chiamarsi altrimenti. Soprattutto in un periodo difficile, per il nostro paese, come questo, le persone tentano sempre di più e sempre in più rimangono delusi.

L'Italia, al giorno d'oggi, attraverso il gioco, ha una raccolta di ben 85 miliardi di euro, rispetto ai 24 milioni di 10 anni fa; siamo quarti al mondo per la raccolta del gioco.

Gli “azzardopatici” sono circa 800 mila e 2 milioni a rischio. Negli ultimi anni sono aumentate notevolmente le donne, e, se nelle famiglie non si fa attenzione all'educazione dei propri figli, anche i più giovani sono a rischio, soprattutto, con i nuovi metodi digitali.

In Umbria, secondo dei dati di circa un anno fa, il consumo di gioco d'azzardo è stimato intorno ai 2 milioni di euro al giorno: il 50% di chi gioca è a “rischio zero”, il 24% “poco problematico”, il 12,2% “moderatamente problematico” e un 13,8% “molto problematico”.

Bisogna puntare alla prevenzione, soprattutto con la nuova generazione, stare vicino ai giocatori patologici e sostenerli in un cammino di recupero.

Fonti: La Repubblica, Blog 3E a.s. 2013-14

Roberta Tobia

Sofyane Tourbi

Rrezzart Ametay


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