Lo spiumaggio delle oche Moncler e Prada
"Amo gli animali. È proprio questa la ragione per cui non mi è del tutto piaciuta la puntata del 2 novembre, sopratutto la prima parte intitolata “SIAMO TUTTI OCHE”. A costo di risultare insensibile confesso che domenica scorsa, intorno alle 22:00, non sentivo affatto l'urgenza di assistere allo spiumaggio delle oche ungheresi. “È
proprio questo il commento rilasciato da molte persone.
Dopo il servizio di Report, la Moncler, in borsa, ha avuto una flessione del 4.8%, dopo il programma è nato subito l' #boicottamoncler. Subito il proprietario dell'azienda Remo Ruffini ha mandato ai suoi legali per tutelare tutte le sue sedi. Inoltre ha diffuso una nota in cui garantisce la provenienza delle piume da fornitori che aderiscono ai principi dell'Ente Europeo e sono obbligati a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali.
Ma questo mondo perchè è cosi ingiusto contro gli animali? Perchè li sfruttiamo cosi? Perchè gli animali li usiamo come oggetti?
Per rispondere alla prima domanda usiamo due semplici parole: profitto sfrenato.
Tutto questo avviene in un posto poco conosciuto che si trova in “Transnistria”, al confine fra la Moldavia e l'Ucraina.
Per fabbricare merci con le piume di oca, senza fare del male agli animali, basterebbe solo aspettare il cambio della muta due volte l'anno.
Le merci fabbricate illegalmente si pagano poche decine di euro, mentre sul mercato internazionale i cappotti di piumino di oca della marca: ”Moncler o Prada” costano molto di piu, a volte anche intorno a 1 migliaio di euro. Inolre, si verifica, anche, uno sfruttamento della manodopera. La produzione dei piumini è stata trasferita dall'Italia all'estero, per i costi troppo elevati della produzione.
Fonte: Il lavoro quotidiano
Simone Lombardi
Fejsal Dzemaili
Edoardo Gresta
Annalisa Fumanti